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Rispetto del Suolo, risorsa non rinnovabile

Per formare 1 cm di suolo fertile occorrono dai 100 ai 1000 anni e il 90% della biodiversità del pianeta in termini di organismi viventi, risiede nei suoi primi 5 cm. Bacino di carbonio globale, il suolo riduce le emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra, contribuendo così ad aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici, oltre a purificare e regolare le acque.
Il Rispetto del suolo è stata la priorità assoluta che portò Alessandro Bianchi a decidere di rinunciare all’edificabilità dei suoi terreni al fine di garantire la tutela negli anni a venire di una risorsa preziosa e non rinnovabile. (Si calcola che ogni mezzora si perdano, a livello globale circa 500 ettari di suolo)

Dalla Natura alla Natura

La distribuzione nei vigneti di concimi organici avviene attraverso lo studio della vigoria delle piante. A tal proposito, le mappe di vigore permettono di reintegrare la matrice organica in base alle effettive esigenze del terreno evitando inutili sprechi, così da ottenere terreni più omogenei.
Importante l’operazione di ripuntatura del suolo al fine di garantire l’ossigenazione dello stesso, che preserva il contenuto di sostanza organica e dei microrganismi presenti.
La sostanza organica distribuita è da sempre di origine animale e a questa si aggiungono le vinacce stoccate per un anno per essere poi distribuite come ammendante l’anno successivo.
L'inerbimento controllato lo sfalcio a file alterne sono pratiche agronomiche utili per tutelare gli insetti fitofagi ed entomofagi. Semine dedicate permettono di lavorare sull’aspetto chimico del suolo arricchendolo attraverso la pratica del sovescio e l’utilizzo di azotofissatori o sull’aspetto fisico/ meccanico con l’impiego di specie in grado di permettere, attraverso le radici, maggiore ossigenazione del suolo o maggiore resistenza ai diversi passaggi dei mezzi. Tutte queste pratiche, insieme, influiscono positivamente sulla fertilità dei suoli e sulla loro capacità di catturare CO2. Il Progetto BIOPAS è uno dei sistemi che usiamo per monitorare la sostanza organica sempre alla ricerca del suo perfetto equilibrio.

Api, sentinelle di biodiversità

Le api, specie molto sensibile, sono un ottimo indicatore biologico.
Vivono serenamente a Villa Franciacorta, in un ambiente salubre, testimoniato proprio dalla loro presenza. Investire nel loro costante reintegro è fondamentale per la nostra sopravvivenza e l’equilibrio degli ecosistemi: sono qui tutelate e coccolate anche con la semina di specie mellifere e protette dai trattamenti autorizzati dal biologico, avendo cura di operare all’imbrunire o all’alba quando sono all’interno dei loro alveari.

Biodiversità

110 ha dei quali 45 vitati in un’ottica di tutela della biodiversità e di non omologazione. La sommità della collina della Madonna della Rosa, ricoperta da bosco di querce, eriche e ginepri, degrada fino all’ingresso della cantina, in terrazzamenti retti da muretti a secco, destinati sin dai tempi antichi alla coltivazione della vite.
Le siepi, importante riparo per la fauna sono qua e là mantenute a tutela di una ricchezza di specie, necessario per l’equilibrio del luogo.
Anche la scelta delle barbatelle diverse per clone e diverse per portainnesti ha come obbiettivo quello di arricchire la biodiversità. Sul versante opposto, Monte Delma, arricchiscono la proprietà noci, castagni e parti a seminativo nella zona pianeggiante volta a Nord. Piante di ciliegio e alberi da frutto in genere ampliano la ricchezza del luogo.
La Biodiversità è tutelata anche in cantina dove si è provveduto a valorizzare lieviti indigeni selezionati dalla Natura nei secoli e che Villa Franciacorta ha brevettato e tutelato. I cloni vengono ogni anno riprodotti dall’Università di Firenze e utilizzati in cantina in prima fermentazione su tute le basi e in rifermentazione su alcune riserve, una fermentazione che potrebbe quindi dirsi spontanea ma gestita secondo un protocollo che garantisce l’assoluta qualità del risultato finale.

Biologici da sempre

Da sempre inerbimento dei vigneti e uso esclusivo di concime organico, è stata la filosofia di Villa Franciacorta. Dal 1960 concime organico derivante dalla stalla condotta direttamente dall’azienda, di seguito, concime organico proveniente dalla azienda a cui Villa fa condurre terreni a seminativo.
Nulla di nuovo quindi è stato fatto per ottenere la certificazione biologica a partire dal millesimo 2017. Quello che ha fatto quindi l’azienda e fa, non è un’operazione di Greenwashing , dando una “pennellata di verde” ai propri prodotti, servizi, ma un esempio concreto e tangibile di Sviluppo Sostenibile, filosofia che da sempre si persegue in questa azienda.
La lotta biologica ai parassiti è portata avanti tutelando insetti fitofagi ed entomofagi al fine di garantire un equilibrio naturale fra la pianta e il microterroir che la ospita.
Inoltre, il sistema di confusione sessuale, attraverso l’uso di ferormoni, del tutto naturale, riduce l’uso di antiparassitari ed il proliferare di insetti dannosi a tutto vantaggio delle specie utili all’intero sistema.

Tutela dell’acqua

Lasciamo che la vite, anche in stagioni siccitose, trovi le risorse idriche di cui necessita nelle profondità dei terreni di origine marina, inerbiti, ricchi di sostanza organica e capaci quindi di reggere al meglio gli anni più siccitosi senza bisogno alcuno di acqua di soccorso.
Sebbene si tratti di una struttura storica e sembri quindi precluso il recupero delle acque piovane, si è riusciti a captare l’acqua di drenaggio che si raccoglie sotto le pavimentazioni delle cantine e convogliarla in una vasca di accumulo insieme all’acqua piovana recuperata dalla sezione di cantina nuova.
Acqua questa, prelevata e misurata attraverso un contatore, che viene utilizzata per le operazioni di lavaggio e pulizia degli spazi di cantina, piazzali e per ’irrigazione dei giardini.
La presenza, inoltre, da decenni di un pozzo, garantisce parte dell’acqua necessaria per le restanti operazioni più delicate.

Energia elettrica

Il nostro impegno va alla riduzione del consumo di risorse e l’energia elettrica è oggetto di attenta analisi per evitare inutili sprechi. Attenzione particolare al risparmio e per ciò, le zone di lavoro ipogee sono illuminate grazie a lampade a led a risparmio energetico e attrezzature che riproducono, amplificandola, la luce solare, naturale, riducono la necessità di energia elettrica e allo stesso tempo garantiscono una salubrità dei luoghi di lavoro.
Inoltre l’energia elettrica che viene prodotta con pannelli fotovoltaici fino a KW 100, viene utilizzata per gli impianti di refrigerazione delle vasche per climatizzatori di ultima generazione e per le necessità di tutta l’azienda. Qualora non utilizzata viene messa in rete e ceduta.

In ogni bottiglia solo scelte sostenibili

Solfiti

Le pratiche enologiche vertono a preservare il mosto dalle ossidazioni attraverso l’uso di sostanze naturali e una accurata tutela dello stesso attraverso il controllo della temperatura. La linea di sboccatura è inoltre studiata per ridurre al minimo il contatto dell’ossigeno con il vino. Tutto questo permette di limitare l'uso di solfiti nei vini di Villa Franciacorta con una riduzione del 70% rispetto al biologico, garantendo allo stesso tempo salubrità e assoluta qualità del vino stesso.

3R di Villa Franciacorta

Risparmiare vetro L'impegno ambientale che riguarda la scelta di una bottiglia più leggera prodotta esclusivamente su richiesta e sollecitazione dell’azienda, permette di limitare le emissioni di Co2, quindi una ridotta impronta ecologica, data non solo dal risparmio di materia prima, ma anche dal ridotto consumo di CO2 in fase di trasporto.


Riciclare vetro L’utilizzo di vetro riciclato, permette alla vetreria un risparmio energetico del 3% e 5% di emissioni di CO2.


Riprodurre un atteggiamento virtuoso grazie alla industrializzazione del prototipo creato su stimolo di Villa Franciacorta; l’approccio sostenibile è ora diventato volano di nuove sensibilità, e concreto esempio non solo di Sviluppo Sostenibile, ma di uno Sviluppo Generativo di valori.


Le etichette, il vetro, i tappi, tutto deve essere a bassissimo costo ambientale e riguarda non solo la fase di produzione ma tutto il ciclo di vita del prodotto, dalla fase di progettazione alla fase di smaltimento e/o riciclo e riutilizzo

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